L’IMPORTANZA DEL LEGNO CERTIFICATO PER IL TURISMO GREEN

15 Novembre 2022

Il legno è una delle risorse rinnovabili più impiegate nell’industria del turismo sostenibile.

Parliamo di un materiale flessibile e duttile che permette l’impiego in molti settori produttivi che si dedicano sempre di più a perseguire obiettivi volti al miglioramento dell’impatto ambientale. La filiera del legno assume perciò un ruolo chiave nel settore turistico poiché la sua organizzazione e industrializzazione all’interno di un ciclo chiuso contribuisce ad equilibrare le dinamiche necessarie all’ecosistema terrestre e contemporaneamente permettere una maggiore sostenibilità dei modelli di produzione e di consumo.

Il settore alberghiero, soprattutto la fetta impegnata sul fronte della sostenibilità, non può quindi prescindere dall’uso del legno: è consuetudine, infatti, osservare nelle strutture turistiche virtuose il largo impiego di mobilio e prodotti impacchettati o costituiti al 100% da legno proprio perché si tratta di un materiale non inquinante. Il problema nell’ambito dell’impiego del legno all’interno delle strutture turistiche sta nella produzione del materiale: spesso e volentieri quando parliamo di legno non certificato, quindi non corredato di un marchio di garanzia che ne qualifica la sostenibilità a livello di produzione garantendo magari anche un processo di equilibrio forestale tramite la piantumazione per evitare l’eccessivo diboscamento, si rischia di inquinare e di creare danni all’ambiente quasi pari a quelli che entrano in gioco se si fa uso di materiali in plastica.

Vediamo dunque come questo materiale venga impiegato nell’industria alberghiera virtuosa.

La bioedilizia: hotel 100% in legno

Chi non vorrebbe soggiornare in un suggestivo chalet di montagna costruito completamente in legno? Ecco, lo chalet o la baita d’alta quota sono solo esempi di costruzioni realizzate con biomateriali ovvero materiali naturali a basso impatto ambientale. Le strutture ricettive costruite in legno sono ottimi esempi di bioarchitettura e bioedilizia, si tratta di edifici non dannosi per l’ambiente in nessuna fase costruttiva che prevedono l’uso di materiali il più possibili naturali o non inquinanti. I processi di produzione intera nell’ambito della bioarchitettura, compreso lo smaltimento dei materiali è seguito secondo i dettami della sostenibilità ed è corredato da un attento controllo delle prestazioni energetiche dei macchinari impiegati.

Ma al di là del vantaggio etico, quali sono i pro del soggiornare in una struttura interamente costruita in legno?  Gli edifici in legno garantiscono un perfetto isolamento termico e acustico e sono perfettamente antisismici. Rispetto all’edilizia tradizionale, hanno dei tempi di realizzazione molto più rapidi e dei costi certi ed è evidente come questo sia di primaria importanza in termini di investimento in un progetto di business.  Altro aspetto fondamentale è la totale libertà progettuale di queste strutture. Si possono creare hotel unici con un valore estetico impareggiabile.

Cosa ancora più importante, tutte le strutture ricettive, che siano casette in alta montagna, hotel multipiano o bungalow in riva al mare, hanno la capacità di integrarsi perfettamente all’ambiente circostante. Le strutture in bioedilizia non si impongono sulla natura, ma vi si inseriscono in modo armonico e fluido, rispettando l’equilibrio preesistente.

Grazie alla bioedilizia le strutture ricettive accrescono il proprio valore sul mercato e riescono a farsi promotrici di un nuovo tipo di turismo, votato al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità ecologica (per un approfondimento sulla bioedilizia https://www.lamambiente.it/news/180-quando-la-casa-in-legno-diventa-multipiano.html ).

Utilizzare il legno per ridurre la produzione e lo smaltimento di prodotti monouso nel settore alberghiero

Il legno oltre ad essere un ottimo materiale da costruzione per le strutture ricettive può essere anche largamente impiegato al loro interno: non parliamo di un mero materiale da costruzione.

Tra le Buone Pratiche dell’Hotellerie virtuosa una riguarda proprio l’impiego di stoviglie in legno al posto di quelle monouso in plastica o materiali di difficile smaltimento. Di base vi sarebbe il divieto, secondo le Buone Pratiche, di utilizzare contenitori, cannucce e stoviglie monouso (in qualsiasi materiale esse siano) tuttavia in alcuni casi non si può prescindere, come ad esempio se si deve consegnare cibo da asporto (per esempio pensiamo alle doggy bag per incartare gli avanzi), se quindi c’è questa necessità si consiglia vivamente alla struttura di utilizzare stoviglie biodegradabili in carta (senza rivestimento in plastica), cartone, legno, amido di mais o altro materiale vegetale che contenga componenti biodegradabili.

Il legno è inoltre una fonte di calore fondamentale per le strutture turistiche che possiedono aree esterne (ristoranti all’aperto, caffetterie, aree fumatori), in questo caso è importantissimo qualora fosse necessario l’impiego di apparecchi per il riscaldamento all’aperto impiegare solo apparecchi che siano rispettosi dell’ambiente che permettono una notevole riduzione dell’impronta ambientale attraverso il risparmio energetico ma anche un abbattimento significativo dei costi. Proprio qui entra in gioco il legno come fonte di calore: stufe a legna a discapito delle tradizionali e inquinanti stufe a gas.

L’ultima Buona Pratica legata ancora al discorso della bioedilizia è quella dell’impiego del legno come materiale nelle ristrutturazioni ma attenzione: se il legno o altri materiali vegetali vengono utilizzati nella ristrutturazione o nella costruzione, deve esser garantito che l’interno processo venga svolto in modo sostenibile (ad esempio con prodotti etichettati PEFC) e preferibilmente di provenienza locale. Quindi legno proveniente da una filiera sostenibile per evitare il degrado forestale: in questo contesto non si può non menzionare il lavoro di PEFC.

PEFC: filiera solidale e progetto Vaia

 

Il Programme for the Endorsement of Forest Certification o PEFC, si definisce come un’organizzazione ad ombrello che si occupa di promuovere un sistema di certificazione forestale nazionale sviluppato attraverso un processo partecipato che coinvolge diversi portatori di interessi e adattato alle priorità e le condizioni locali. Una rete unificata per la gestione forestale sostenibile e di conseguenza per la produzione di legno a impatto zero. Il rischio, infatti, dell’uso massiccio di legname sta proprio nel rischio di eccessivo diboscamento. È riduttivo considerare le foreste come miniere di legname, esse infatti giocano un ruolo fondamentale per l’ambiente, la popolazione e l’economia. Oltre a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici e delle catastrofi naturali, rappresentano alcune delle aree biologiche più ricche della terra, sono fonte di biodiversità e assorbono anidride carbonica in quantità straordinarie (non a caso l’Amazzonia viene definita come “il polmone del Mondo”). PEFC è una certificazione, un marchio di garanzia e qualità di legno prodotto da una filiera verde e sostenibile ovvero garantendo che gli alberi impiegati possano auto-rigenerarsi. La gestione forestale sostenibile, quindi, assicura che i giovani alberi siano piantati quando vengono prelevati quelli vecchi evitando l’eccesso di diboscamento. Acquistando quindi prodotti marchiati PEFC (il marchio è presente sull’etichetta) si combatte il degrado forestale per questo è molto importante tenere d’occhio gli imballaggi e il marchio presente nel legno usato nelle strutture ricettive.

PEFC si è anche occupato di uno straordinario progetto di solidarietà per le zone colpite dalla tempesta Vaia, che nell’ottobre 2018 ha devastato il Nord Italia. La tempesta ha provocato enormi danni alle aree forestali del Veneto, del Trentino-Alto Adige, del Friuli Venezia Giulia e della Lombardia. Le stime riportano che siano stati abbattuti dalla violenza della tempesta 8,6 milioni di metri cubi di legname ovvero tanti alberi quanti se ne tagliano normalmente in 5-7 anni.

PEFC promuove a questo proposito l’acquisto, a un prezzo equo, di legname proveniente dagli schianti causati dalla tempesta Vaia, in sostituzione di legno di importazione. Il legname proveniente dalle zone colpite dal Vaia ètracciato attraverso la filiera produttiva fino al consumatore finale ed è contraddistinto da un apposito logo, che viene controllato dagli organismi di certificazione della catena di custodia.  Il fine ultimo è quello di aiutare le regioni colpite a ricostruire le infrastrutture distrutte e ripopolare le foreste del Nord Italia.

Il legno è quindi un materiale camaleontico, un hotel virtuoso non può non tenere in conto che l’impiego massiccio del legname è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale della struttura a patto che provenga da fonti gestite in maniera consapevole come il legno targato PEFC, per questo motivo via libera all’uso del legno prodotto da filiera green nell’industria turistica!

Ufficio Stampa TGG: Mariachiara Fores

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